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domenica 22 febbraio 2015

Lo staccato

Lo staccato si ottiene con il colpo di lingua, il che però non dice molto su come debba praticamente effettuarsi.
Come diceva Arnold Jacobs, la lingua è un muscolo indisciplinato, nel senso che è difficile essere consapevoli, attraverso le sensazioni, della sua forma e della sua posizione.
Il miglior modo di controllare la lingua è lo stimolo della parola, perché cambiando sillaba cambia automaticamente anche la sua forma e la sua posizione.

Passiamo ora a qualche indicazione pratica:
  •  è bene, all'inizio, studiare lo staccato senza lo strumento. Meglio apprendere con sicurezza i meccanismi della lingua: sarà più facile applicarli allo strumento;
  • per capire dove si posiziona la lingua, pronunciare davanti ad uno specchio lo sillabe TA, TE, TI, TO, THO, TU. La sillaba migliore, in generale, è il THO perché la lingua si abbassa e permette un ottimo passaggio dell'aria;
  • un buon staccato è la coordinazione di 3 elementi: vibrazione, aria e lingua. Quando si attacca una nota dovrebbero iniziare precisamente insieme. Il miglior modo di arrivare alla perfetta coordinazione è l'uso dello spirometro da effettuarsi in più fasi:
  1.  mettere lo spirometro a 0, inserire l'imboccatura nel tubo e soffiare pronunciando la sillaba THO senza però emettere vibrazione. Iniziare con delle minime con il metronomo posizionato su 60. Passare poi alle semiminime e successivamente alle crome. Con lo spirometro a 0 non ci sono difficoltà, è però importantissimo che tra una nota e l'altra la pallina si abbassi il meno possibile. La condizione per un buon staccato è che sia l'aria a muovere la lingua e non il contrario. Lo spirometro permette la visualizzazione di quanto si sta facendo e di intervenire di conseguenza;
  2.  quando si acquista una maggiore sicurezza provare ad aumentare la velocità e la resistenza dello spirometro;
  3.  quando ci sarà una buona coordinazione tra aria e lingua, rimettere lo spirometro a 0 e il metronomo a 60 e provare stavolta a far vibrare le labbra. All'inizio non sarà semplice, ma con la pratica si migliora e lo staccato, applicato sullo strumento, sarà molto preciso e coordinato;
  • consiglio di studiare lo staccato con lo spirometro almeno 30 minuti al giorno per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi, in modo da non dover pensare alla coordinazione dei vari elementi. Naturalmente anche dopo sarà utile continuare;
  • per lo staccato non consiglio di andare oltre la resistenza 6 perché c'è il pericolo di forzare l'aria;
  • allenare poco alla volta la velocità ponendosi come obiettivo di trasferire la qualità delle minime alle semicrome;
  • trasferire la qualità dello staccato nel registro centrale al registro acuto e a quello grave;
  • trasferire la qualità dello staccato in mf al ppp e al fff.
Una volta compresi i meccanismi dello staccato, e se questo si baserà su un buon flusso d'aria, sarà possibile adattarsi a qualunque situazione, passare con facilità da un genere all'altro e soddisfare le esigenze di ogni direttore: e ciò è la premessa per la propria crescita musicale.




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