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lunedì 23 febbraio 2015

Il legato

Il legato è un effetto esecutivo che si ha quando il passaggio da una nota alla successiva avviene senza accentuare la seconda.
Non ci sarebbe molto da dire sul legato se non stessi parlando del trombone perché muovendo la coulisse c'è il rischio di ottenere un glissato. Negli altri strumenti a fiato, invece, i pistoni o i cilindri permettono di cambiare nota senza la lingua
Il glissato si ottiene passando da una nota all'altra nell'ambito di uno stesso armonico (per esempio, da fa a mib, da sib a sol ecc.); se invece cambiando posizione si cambia anche armonico si ottiene il legato naturale (da fa a la, da sib a do ecc.).
Per evitare il glissato, a meno che non sia previsto dal brano che si sta eseguendo, è necessario chiamare con la lingua anche la seconda nota.

Passiamo ora a qualche indicazione per lo studio:

  • come per lo staccato, anche in questo caso è importante la pronuncia e consiglio la sillaba DHO (e non DO) per avere un buon flusso d'aria;
  • se tra una nota e l'altra ci dovessero essere delle interruzioni del fiato, può essere utile esercitarsi con lo spirometro; è sempre importante lavorare con una grande quantità d'aria nei polmoni perché, ricordo, è sempre l'aria che deve muovere la lingua e non il contrario;
  • allenarsi con tutte le posizioni della coulisse (per esempio, da fa a mi, da fa a mib, da fa a re, da fa a reb, da fa a do, da a si) per coordinare il colpo di lingua con il braccio a velocità sempre maggiore;
  • sono ottimi per lo studio del legato gli esercizi cromatici e le terzine cromatiche dell'Arban's, all'inizio lenti e poi sempre più veloci.
  • è estremamente utile esercitarsi con varie dinamiche.
Una volta raggiunta un'ottima padronanza del legato e dello staccato, si pongono le basi per l'esecuzione di studi melodici, concerti, passi orchestrali e molto altro.

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