Negli altri strumenti a fiato, infatti, troviamo la meccanica a pistoni o a cilindri, che permette di cambiare nota con molta più semplicità.
La coulisse, tuttavia, presenta il grandissimo vantaggio di aggiustare l'intonazione delle note muovendola di quel poco necessario.
Ci tengo a precisare, in proposito, che personalmente non ritengo l'orecchio un meccanismo indipendente o, come dicono in molti, un "dono di natura" (il famoso orecchio "assoluto").
L'orecchio, almeno secondo me, è un "muscolo" come tutti gli altri che come tale può essere migliorato con lo studio della musica con alcuni esercizi specifici che intendo descrivere quando parlerò dell'imboccatura.
Tornando alla coulisse, è importante prendere bene confidenza con questo meccanismo, per i seguenti motivi:
- i movimenti da una posizione all'altra si automatizzano e, dopo qualche mese di studio in cui si dedicano almeno 30 o 40 minuti al giorno solo sulle posizioni, si suonerà con molta più scioltezza. Per esempio, all'inizio cambiare le marce della propria auto è difficile perché si devono coordinare il piede sinistro e la mano destra; ma dopo qualche mese diventa naturale e non ci si pensa più. La stessa cosa avviene nello studio delle posizioni, perché si devono coordinare il braccio destro con la lingua;
- con un buon automatismo si agevola la lettura a prima vista perché si riesce a passare da una nota all'altra con facilità, poiché il braccio risponde, e il cervello riesce a lavorare di più sugli altri aspetti dell'esecuzione;
- la giusta confidenza con la coulisse è fondamentale per lo studio dei libri di tecnica (come il Kopprash) e, in seguito, per lo studio del repertorio orchestrale del trombone.
E' davvero importante affrontare questi studi con il metronomo, partendo da un tempo lento (per esempio, 60) e accelerare man mano che le proprie capacità migliorano.
Raccomando nuovamente di eseguire sempre i propri esercizi ricercando la migliore esecuzione possibile.
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