La flessibilità o studio degli armonici.

In generale, con il termine flessibilità si indica lo studio degli armonici, ossia delle note che si eseguono sulla stessa posizione della coulisse (o, negli strumenti a macchina, nella medesima combinazione dei pistoni o cilindri).
Questo perché, soprattutto all'inizio, è difficile passare da una nota ad un'altra sulla stessa posizione; la pratica nel tempo permette di passare da un registro all'altro con semplicità e leggerezza.
Per avere una buona flessibilità, però, possono essere buoni anche altri esercizi, come arpeggi e scale a 2 o più ottave.
Darò quindi, qualche indicazione generale per ottenere una buona flessibilità:

• non forzare l'aria quando si eseguono gli armonici, soprattutto quando si raggiungono note acute. All'inizio il cambio da una nota all'altra è sempre una po' brusco, ma col tempo diventano più scorrevole;
•  è importante avere molta aria nei polmoni, perché il corpo si rilassa e le labbra rispondono meglio allo strumento;
• praticare armonici, scale e arpeggi sia legati che staccati per suonare con la stessa buona qualità sia nel registro grave, sia in quello acuto. In generale, il registro medio è quello più facile e con la migliore sonorità. L'obiettivo è di trasferire le qualità del registro medio a quello grave e a quello acuto;
• come ho già detto in altri post, è importante usare molte dinamiche diverse (da ppp a fff);
• usare il metronomo per esercitarsi con velocità sempre maggiori. L'obiettivo è di trasferire la qualità del lavoro fatto ad una velocità media a velocità superiori;
• è importante esercitarsi in salti di ottava e di intervalli superiori;
• quando è possibile, è molto utile terminare gli esercizi con note lunghe, in particolare nel registro grave e nel registro acuto. Ciò è di grande aiuto per le labbra, che si abituano sia alle vibrazioni lente (registro grave), sia a quelle veloci (registro acuto);
• per una buona intonazione si possono usare delle basi musicali (Gianluca Scipioni ha pubblicato un libro con un CD in cui si può lavorare in questo modo). Come alternativa si possono scrivere gli armonici da eseguire su un programma e farli eseguire al computer ed esercitarsi;
• ricercare un'ottima sonorità e risonanza in tutte le velocità e in tutte le dinamiche.

Armonici, scale e arpeggi andrebbero eseguiti almeno 30 minuti al giorno se non si ha molto tempo; se si è un po' più fortunati vi si può dedicare molto più tempo. I miglioramenti non tarderanno ad arrivare.