Non ritengo necessario in questa sede, almeno per ora, allungarmi in spiegazioni tecniche sulla storia e sulle struttura del trombone, in quanto si trovano spiegazioni dettagliate e sufficienti in molti libri di testo e in rete.
Quel poco che ho da aggiungere verrà esaminato affrontando i singoli problemi poco alla volta.
Lo studio del trombone, almeno all'inizio, non presenta particolari difficoltà.
La sua struttura semplice, infatti, permette fin dai primi giorni la facile emissione del suono, soprattutto se si usa un buon strumento da studio.
Non consiglio, almeno all'inizio, di usare uno strumento professionale (soprattutto a penna larga), perché sono più spessi e pesanti; per cui non è facile avere subito un suono pieno e risonante.
Per iniziare vanno bene i primi esercizi dei libri di uso comune (Peretti, Gatti, Arban), in cui si trovano esercizi in note lunghe che aiutano ad adattarsi allo strumento. Questi esercizi, tuttavia, dovrebbero far parte dello studio giornaliero anche negli stadi futuri, in quanto permettono di mantenere una buona sonorità e una buona articolazione in molti contesti.
Consiglio, fin da subito, di ricercare una buona sonorità e una buona qualità, perché il miglior modo di ottenere risultati in fretta è di porsi alti standard di esecuzione.
E' assolutamente raccomandabile, già dall'inizio, eseguire note lunghe con intensità diverse (ppp, pp, p, mp, mf, f, ff, fff), in crescendo (da ppp a fff) e, soprattutto, in diminuendo (da fff a ppp). In questo modo le labbra si abituano a lavorare in molte situazioni diverse con il vantaggio che si avranno le dinamiche medie (p, mp, mf, f) di ottima sonorità e, soprattutto, molto spontanee.
I miglioramenti, inoltre, saranno tanto più rapidi quanto più ci si eserciterà con l'imboccatura (darò indicazioni più ricche e varie a parte).
Dirò solo che l'esercizio con l'imboccatura è la "palestra" delle labbra, in quanto rinforza i muscoli interessati alla produzione delle note migliorandone le vibrazioni.
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