Il metronomo è un oggetto che ricopre una grande importanza nello studio della musica, perché abitua a sviluppare il senso ritmico indispensabile per eseguire praticamente qualunque brano, che sia uno studio, un passo orchestrale, una canzone, un concerto solistico ecc.
A mio parere il senso ritmico andrebbe incoraggiato e sviluppato sin dai primissimi esercizi, seppur all'inizio il metronomo risulti abbastanza fastidioso.
Oltre che per il ritmo, ritengo importante il metronomo perché misura i progressi che si ottengono nel tempo.
Se, per esempio, ci sono problemi ad eseguire una scala (per esempio, Si Maggiore), studiandola il primo giorno a 60 la semiminima, il successivo a 72, quello dopo ancora a 80 e così via, alla fine risulterà facile come la scala di Si bemolle Maggiore.
Ho fatto un esempio molto semplice, ma vale praticamente per ogni studio che presenti simili difficoltà tecniche.
Personalmente (ma non è detto che per tutti sia così), ritengo più facile apprendere la musica in questo modo che non fermandosi e ricominciando da capo ogni volta che si commette un errore, oppure studiando solo i passaggi più difficili.
Inoltre, ripetere uno studio a velocità sempre maggiori, permette di acquisire una maggior sicurezza soprattutto per noi trombonisti che suoniamo uno strumento a coulisse; senza contare poi il fatto che numerose ripetizioni aiutano ad imparare ad memoria il brano, con tutti i vantaggi che ciò comporta.
Ho approfondito questo argomento perché generalmente in pochissimi ne parlano nonostante sia la base di un buon rendimento musicale, soprattutto quando si suona in gruppo.
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