E' essenzialmente uno il motivo che dovrebbe spingere il trombonista ad ottimizzare le posizioni da scegliere (naturalmente quando le note lo permettono) di passaggio in passaggio: in generale, la coulisse meno si muove, e più si è precisi nell'intonazione e nell'articolazione delle note; questo perché muovere il braccio aventi e indietro può anche rallentare la propria esecuzione.
Ovviamente si può suonare benissimo anche con spostamenti ampi, ma personalmente ritengo che si può suonare molto meglio ottimizzandoli.
Per esempio, le seguenti crome sib2, do3, re3, mib3, fa3, mib3, re3, do3, sib2 possono tranquillamente essere eseguite con le seguenti posizioni: 1, 3, 1, 3, 1, 3, 1, 3, 1 ma sono possibili almeno due soluzioni più comode: 1, 3, 4, 3, 1, 3, 4, 3, 1 oppure 1, 3, 4, 3, 4, 3, 4, 3, 1.
Se questo passaggio è veloce (per esempio da eseguire col doppio staccato), è utile la seconda soluzione (facendo attenzione all'intonazione del fa3 in quarta posizione); nel caso contrario la prima.
Non ho la pretesa di dare regole, ma solo consigli e indicazioni; e comunque intervengono anche altri fattori che dipendono soprattutto dal proprio modo di suonare.
Darò indicazioni su altri passaggi:
- se si trova sib1, do2, reb2, è molto comodo suonare il sib1 in 3° posizione con la ritorta (se si è provvisti), il do2 in 6° e quindi il reb2 in 5°;
- sib1, fa1, re1, sib0: 3°R (R=ritorta), 6°, 4°R, 1°; oppure: 1°, 1°R, 4°R, 1°;
- si2, la#2, si2: 4°. 5°, 4°;
- si2, do#3. si2: 4°, 5°, 4°;
- fa2, la2, do3, fa3 (in velocità): 1°, 2°, 3°, 4°;
- si2, do#3, re3: 4°, 5°, 4°;
- fa#2, do3: 5°, 6°.
Nessun commento:
Posta un commento