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domenica 27 dicembre 2015

Serietà e professionalità.

Il contenuto di questo post può tranquillamente riferirsi a qualunque attività, in quanto serietà e professionalità sono qualità richieste in un qualunque contesto se si vuole lavorare in modo proficuo e redditizio.
In generale ritengo che serietà e professionalità, unite all'umiltà e alla voglia di imparare e di mettersi in gioco, vengano prima delle effettive capacità e competenze che permettono di svolgere al meglio la propria attività e, in ogni caso, vengono notate ed apprezzate da altre persone serie e professionali garantendo, anche se non si è in assoluto i migliori del giro, di inserirsi comunque nel mondo del lavoro.

Nel caso specifico della musica, per fare un esempio pratico e per tornare nel campo di trattazione, un musicista che non è in assoluto il migliore, ma che è altamente professionale, è quasi sempre preferito ad un collega, magari molto più bravo di lui, ma che a differenza di questi è inaffidabile.

Cercherò ora di definire alcuni aspetti di un comportamento serio e professionale per quello che riguarda un musicista. Ci tengo comunque a precisare che non ho assolutamente la pretesa di dare "dritte" comportamentali in quanto ritengo che persone serie e affidabili lo si è in partenza e non lo si può diventare per strada e che al massimo con l'esperienza si impara, frequentando le persone giuste, a stare, comportarsi e relazionarsi col prossimo nei vari contesti musicali (e non).
  • Innanzitutto è fondamentale e indispensabile avere rispetto per il prossimo. Senza rispetto è assolutamente impensabile, almeno secondo me, credere di poter svolgere una carriera importante. Questo vale all'inizio ma soprattutto quando si ha successo: il fatto di avere un nome non giustifica in nessun caso la mancanza di rispetto verso un collega o un allievo meno bravo (come fin troppo spesso accade). A proposito penso che un musicista davvero grande è in partenza una grande persona, altrimenti è un buffone esibizionista. Le grandi persone pensano, e di conseguenza suonano, la musica come comunicazione e piacere di condividere delle emozioni con il pubblico; i grandi esibizionisti ne fanno una mera dimostrazione di tecnica.
  • Quandosi riceve una proposta, è opportuno valutarla per bene in tutti i suoi aspetti e poi prendere l'impegno perché una volta preso va poi portato a termine. Dire prima sì, e poi no in seguito anche se magari ci sono buoni motivi, non dimostra sempre serietà ma al contrario superficialità. Quindi riflettere bene sempre e porre le proprie condizioni prima di prendere accordi.
  • E' poi importante la precisione con la quale si esercita il proprio lavoro e si esplica essenzialmente con la puntualità alle prove e ai concerti. Per puntualità non si intende che, per esempio, ad una prova che inizia alle 10:00 ci si presenta alle 9:55; puntualità è presentarsi almeno 30-40 minuti prima dell'inizio della prova. Questo perché, ripeto, è una questione di rispetto verso i propri colleghi e il direttore (se c'è) essere puntuali perché una prova che inizia alle 10:00 significa che alle 10:00 tutti sono pronti per provare. Questo a sua volta significa che arrivando 30-40 minuti prima si è innanzitutto tranquilli e senza ansia, si può svolgere un adeguato riscaldamento in base alle proprie abitudini e si può intonare per bene per conto proprio prima di procedere all'intonazione generale.
  • E' davvero poco professionale e molto da presuntuosi ad arroganti passare più tempo a rimproverare ciò che fanno i colleghi che effettivamente pensare a suonare la propria parte. Ciò non vuol dire che non vi debba essere interazione tra colleghi, ma che bisogna collaborare in modo costruttivo senza con questo voler dimostrare a tutti i costi di essere più bravi. In orchestra, o in qualunque altro contesto con il direttore, è questi a dire come l'orchestra deve suonare, e a nessuno è concesso di dare "lezioni" durante una prova, ma al massimo è permesso ai capisezione di dare indicazioni da seguire.
  • Altamente poco professionale è dare sfoggio di virtuosismo gratuito prima, durante (nei momenti di pausa) e dopo una prova o in qualunque altro contesto soprattutto se altre persone cercano di lavorare e vengono disturbate o, in ogni caso, se non è esplicitamente richiesto. Nella maggior parte dei casi, tra l'altro, che si comporta così poi quando deve suonare davvero o si perde, o sbaglia, o scrocca di brutto, o fa una magra figura perché è un "virtuoso" (concetto che comunque va analizzato a parte) ma poi ha problemi a fare una nota lunga. Quindi, quando si è pronti per provare è preferibile aspettare in silenzio o tuttalpiù scambiando due parole con un collega.
  • Per quanto riguarda il comportamento col direttore:
  1. portargli il dovuto rispetto anche se non è nelle proprie simpatie;
  2.  è fondamentale saper seguire e intuire le sue intenzioni;
  3. stare sempre e comunque concentrati;
  4. avere un occhio su di lui e uno su una parte;
  5. farsi trovare presenti quando questi guarda per comunicare qualcosa ad esecuzione in corso e non suonare per fatti propri;
  6. essere effettivamente in grado di fare ciò che chiede;
  7. non distrarlo con affermazioni inutili durante la prova, chiedere solo cose sensate ed eventuali dubbi dopo un'accurata riflessione;
  8. stare in religioso silenzio quando parla e, a meno che non manchi di rispetto e non sia evidentemente in torto, non contraddirlo dinanzi l'orchestra ma a tu per tu perché se vuole avere ragione a prescindere c'è poco da discutere e quindi per questo è meglio parlare in privato;
  9. se fornisce le parti anticipatamente, è obbligatorio studiarle a dovere prima dell'inizio delle prove;
  10. avere la giusta flessibilità mentale per adeguarsi alle sue direttive e per suonare anche in uno stile che non è il proprio.
Trovo a questo punto superfluo proseguire perché ho trattato i punti principali, mentre ad altri dedicherò post specifici:
In generale, con il rispetto e molto buon senso difficilmente si hanno problemi a meno che gli altri non intendano abusarne; spesso accade, infatti, che persone rispettose siano considerate dai "furbi" sciocche o incapaci semplicemente perché se ne stanno in un angolo in silenzio e lavorano in modo professionale.
Quindi prestare sempre attenzione alle persone con le quali si lavora.

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