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venerdì 6 marzo 2015

Introduzione alla respirazione

Per esordire può andar bene il seguente paragone: il respiro sta al musicista di strumenti a fiato come il carburante sta all'auto.
Così come la cura dell'auto (controllo della pressione dei pneumatici, del motore, dei freni ecc.) e un buon uso della stessa (guida alla giusta velocità) permettono di mantenerla bene nel tempo, così la cura del corpo (comprendente uno stile di vita sano, una corretta alimentazione e l'attività fisica) aiuta ad avere, anche attraverso alcuni esercizi mirati, una corretta respirazione.
Viceversa, una buona respirazione permette di avere enormi benefici in molte funzioni del corpo.
In questo post e nei successivi intendo esporre i principali concetti sulla respirazione, principalmente in termini pratici ed effettivamente utili per l'attività musicale.

Innanzitutto occorre dire che la respirazione è uguale per tutti. Questa frase può sembrare scontata ma non è proprio così, in quanto molti (forse troppi) musicisti di strumenti a fiato ritengono che la loro respirazione sia "diversa" (!) da quella dei musicisti di strumenti ad ance, non solo per quanto riguarda l'espirazione, ma anche (e questa è davvero forte) per quanto concerne l'inspirazione.

Che l'espirazione necessaria per suonare una tuba (che mediamente si suona con un'imboccatura grande quasi come una tazzine da caffè) sia diversa da quella necessaria per suonare un oboe (che si suona con l'ancia doppia) è un dato oggettivo incontrovertibile, però lo stesso non si può dire per l'inspirazione, che è la medesima.

Personalmente ritengo che tutto ciò che riguarda la respirazione (o, più in generale, le funzioni del corpo) andrebbe studiato in Conservatorio con un apposito corso tenuto possibilmente da un docente preparato; non so se in qualche Conservatorio d'Italia è così ma posso affermare con sicurezza che attualmente a Salerno (dove ho studiato) non esistono corsi del genere.
Corsi del genere sono fondamentali perché una buona respirazione (e quindi una corretta vibrazione delle labbra) sono solo la premessa per un'ottima resa strumentale e, soprattutto, musicale.

Se molti hanno problemi con la respirazione, infatti, è semplicemente per il motivo che quasi sempre l'argomento viene affrontato come se i musicisti fossero esseri umani "diversi" dai "non-musicisti".
In tal senso vengono introdotti molti concetti di carattere psicologico che ben poco servono ad ottenere i risultati desiderati: "Pensa a questo, pensa a quello, immagina questo, immagina quello".
Quando il musicista suona, dovrebbe pensare solo ed esclusivamente alla musica che sta eseguendo, e non concentrarsi sulla respirazione con concetti del tipo: "Soffia come se volessi far arrivare un oggetto in un punto lontano", "Immagina di avere una pallina in bocca" ecc...
Questi concetti non sono cattivi in assoluto, ma valgono durante lo studio, non durante un concerto;e non pochi insegnanti mi hanno detto di tenerli presenti durante l'esecuzione.

Molti insegnanti credono di saperne più di un medico sulla respirazione pur non avendo mai aperto un libro di anatomia, come se respirare sia una questione prettamente musicale e non fisica.
La respirazione è un argomento medico e se si è interessati a tutti i suoi meccanismi è preferibile parlarne con chi l'ha studiata come si deve.

Il miglior modo per approcciare alla respirazione, come dicevo nel post "Accessori", è di studiarla senza strumento, in quanto è il metodo ottimale per ottenere buoni risultati e per formare buone abitudini.
Lo strumento, ricordo, è uno stimolo molto potente per il cervello e non sempre aiuta a focalizzare l'attenzione su ciò che si sta studiando.

Consiglio comunque la lettura, per una descrizione molto più dettagliata, del capitolo dedicato alla respirazione del già citato libro "Also sprach Arnold Jacobs".

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