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mercoledì 18 marzo 2015

Il diaframma

Il diaframma è, purtroppo, un argomento che merita di essere trattato a parte perché (come ho già avuto modo di dire nel post "Introduzione alla respirazione"") spesso molti musicisti, pur non avendo conoscenze sufficienti in merito, si lanciano in affermazioni davvero molto curiose che, per questa volta, evito di riportare perché davvero imbarazzanti.

Per una buona descrizione della struttura e della funzione del diaframma consiglio la lettura del seguente articolo dopo averne verificato l'attendibilità (dato che non sempre il materiale che si trova su Internet è esatto).
Personalmente raccomando vivamente di seguire il consiglio del post, ossia di farsi seguire da un personal trainer preparato che può dare i giusti consigli caso per caso.

La respirazione è buona quando tutti i muscoli respiratori lavorano allo stesso modo distribuendo equamente il lavoro, mentre può causare dei problemi quando alcuni muscoli non lavorano e i restanti devono lavorare di più per compensare la mancanza dei primi.
Una domanda che molti allievi pongono, e alla quale non sempre gli insegnanti riescono a dare una risposta precisa, è la seguente: "Come faccio a sapere se sto respirando bene e se il diaframma si abbassa e si alza a dovere e sto usando la mia massima capacità polmonare?".
Cercherò di dare qualche indicazione per "vedere" la funzione del diaframma e magari di fornire una risposta:
  1. soffiare tutta l'aria dai polmoni;
  2. contare fino a 15 senza respirare;
  3. il fiato che si prenderà sarà molto profondo, perché si crea una situazione simile a quella dell'annegamento e il ritorno in superficie;
  4. soffiare l'aria nel pallone e osservare come questo si riempe.
Per osservare quanto la capacità polmonare si riduca quando il diaframma non lavora come dovrebbe consiglio di procedere così:
  1. soffiare tutta l'aria dai polmoni;
  2. contrarre i muscoli addominali;
  3. inspirare con i muscoli addominali contratti;
  4. soffiare l'aria nel pallone.
Si noterà che, anche se nel secondo caso si avrà la sensazione di aver preso un grande respiro, l'aria soffiata nel pallone è in quantità molto minore rispetto al primo caso.
In generale, quando si è tesi, preoccupati o insicuri, anche il corpo ne risente; e se questa tensione arriva ai muscoli addominali il diaframma rimane bloccato e non scende, impedendo ai polmoni di riempirsi.
Anche con una postura sbagliata o stringendo forte involontariamente lo strumento mentre si suona può causare la rigidezza dei muscoli addominali.
Gianluca Scipioni, per esempio, in questo video, spiega come un supporto che fa scaricare il peso del trombone sulla sedia o a terra sia di grande aiuto per rilassare le braccia e di conseguenza tutto il corpo.
Se Scipioni e molti altri insegnanti preparati insistono moltissimo sulla rilassatezza del corpo è per il motivo che questi può mentire facendoci credere che si riempe totalmente d'aria quando invece non è così.
Il miglior modo per ottenere il massimo è, ricordo, lo studio delle funzioni del corpo senza lo strumento e di formare buone abitudini, che si applicheranno naturalmente alla musica.
Per questo sarebbe molto importante dedicare almeno 25-30 minuti al giorno allo studio delle funzioni del corpo.

Per quanto riguarda lo strumento, un buon movimento del diaframma e quindi respiri profondi e rilassati sono di grande aiuto particolarmente per il registro grave che acquista un'ottima risonanza; nel caso specifico del trombone, si ottengono dei pedali corposi e senza forzare.







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