Translate

lunedì 6 luglio 2015

Preparazione culturale

Un'adeguata preparazione culturale, dal mio punto di vista, è fondamentale anche per l'esecuzione di una scala Maggiore.
Può sembrare un'esagerazione, ma se si iniziassero a fare delle considerazioni sulla composizione di una scala Maggiore, su come storicamente si è arrivati a determinarla, sul Sistema Temperato Equabile ecc. si scoprirebbe che la mia affermazione non è poi così sconsiderata.
Personalmente ritengo che per suonare bene, soddisfare il pubblico (soprattutto se pagante), non essere divorato dalla critica e dagli organi di stampa (se si degnano di ascoltarti, soprattutto in Italia), è importante saper contestualizzare la musica che si va a proporre.
Oggi dilaga la moda del "Concerto storico" ossia del programma che spazia dal '600 alla musica contemporanea perché gli organizzatori ritengono che "permette di soddisfare un'alta percentuale di pubblico".
Avrebbero senz'altro ragione, se poi non si suonasse tutto alla stessa maniera; è forse per questo motivo che poi puntualmente non si fanno belle figure e il pubblico giustamente non rimane soddisfatto.
In effetti ci vuole un bel coraggio a suonare la musica Barocca sullo stile di "Per un pugno di dollari" o a suonare musica jazz curando il suono come se si stesse suonando una sinfonia di Beethoven.

Queste considerazioni mi hanno procurato non pochi problemi in passato, soprattutto in formazioni cameristiche, in quanto ritenute "pedantesche, esagerate e troppo attaccate ai dettagli"; mentre costituiscono la base dei grandi artisti e dei grandi direttori d'orchestra.
Inoltre ritengo una grande mancanza di rispetto, soprattutto per i compositori del passato, suonare un Verdi come un Mozart o un Rossini come un Wagner.
Il problema è che un gran numero di musicisti, anche di un certo livello, sa suonare in un solo modo e siccome gradiscono musica di vario genere la suonano tutta uguale.

Ci vuole un bel coraggio a dire: "Che ci vuole a fare come Muti e dirigere i Chigago: sono tutti professionisti (!)".
Se il signor Muti dirige le migliori orchestre è perché la sua preparazione culturale, unita a quella dei componenti dell'orchestra, permette esecuzioni magistrali; però non si considera che il signor Muti ha studiato tantissimo per stare dove sta e, oltre alla sua attività di direttore, gira il mondo a tenere conferenze su Verdi ecc.
Tant'è vero che nelle migliori orchestre mondiali vincere l'audizione non è tutto e dopo è necessario un periodo di prova da sei mesi ad un anno.
Questo perché saper suonare non è tutto; è anche importante saper contestualizzare e adattarsi alle esigenze del direttore.

Mi avvio alla conclusione dicendo che non posso dare indicazioni se non quella di studiare non solo lo strumento ma anche dai libri.

Perché suonare non è solo bravura, ma anche cultura.


Nessun commento:

Posta un commento