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mercoledì 6 aprile 2016

Virtuosismo: un mezzo espressivo.

Il virtuosismo, dal 1500 in avanti (ma forse anche prima), è un aspetto della pratica musicale che esercita un forte fascino sia per i musicisti che per il pubblico.
Per quanto riguarda la musica strumentale, uno dei primi dei quali si abbiano notizie è Girolamo Frescobaldi, mentre per quanto riguarda il trombone bisogna attendere fino alla fine del '700 circa.

In futuro mi piacerebbe entrare più nel dettaglio nella trattazione di questi aspetti storici della pratica esecutiva del trombone, che ho avuto modo di studiare ed approfondire nella mia tesi di laurea.
Come dicevo poco sopra, il virtuosismo esercita un forte fascino al quale difficilmente si rimane indifferenti. Però, per apprezzarlo appieno, credo sia opportuno considerare che il virtuosismo non è altro che un mezzo espressivo alla pari di tanti altri che, se sviluppato con il giusto approccio, arricchisce la propria esecuzione.
Spesso, infatti, il virtuosismo viene concepito, erroneamente, come lo scopo finale dell'esecuzione, a discapito di altri fattori come il bel suono, il cantabile, l'interpretazione, la pulizia ecc.
Ma chi sa ben ascoltare si accorge facilmente che il vero virtuoso rende piacevole tutta la sua esecuzione, e non solo i passaggi veloci.

I grandi virtuosi del passato (come il già citato Frescobaldi, J. S. Bach, Paganini, Mozart, Liszt, Mendelssohn ecc.) erano compositori; come tali, conoscevano benissimo le forme e i mezzi espressivi, tra i quali il virtuosismo: anche per questo le loro esecuzioni sono tuttora, a secoli di distanza e senza disporre di prove concrete fatta eccezione dei documenti giunti fino a noi, leggendarie.
Anche molti virtuosi moderni o sono compositori, o comunque hanno un'ottima preparazione teorica, come J. Alessi, C. Lindberg, S. Mead ecc.

Ogni brano, se è stato ben concepito e composto, dovrebbe essere comprensibile ed intellegibile anche a colui che non ha alcuna competenza musicale; e in questo senso è evidente che se un brano inizia e finisce con un'infinità di note velocissime c'è ben poco da comprendere.
E' un po' come quando una persona parla a raffica: si fatica a comprenderla.

Il virtuosismo si presenta principalmente in due modi: o come frase di senso compiuto o come variazione ritmica di una frase più semplice.
Nel primo caso, ha una funzione strutturale e ogni nota contribuisce significativamente a costruire la frase; nel secondo caso, la sua funzione è di mettere in risalto le abilità creative del compositore e quelle tecniche del musicista.
In entrambi i casi, è importante che l'ascoltatore possa ascoltare tutte le note in modo da comprendere lo sviluppo delle frasi.

Dopo aver parlato degli aspetti teorici del virtuosismo, nel prossimo post curerò quelli pratici.

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