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giovedì 14 aprile 2016

Virtuosismo: aspetti pratici.

Il virtuosismo, come tanti altri aspetti della pratica musicale, non è un dono riservato a pochi eletti ma bensì una capacità tecnica che si assimila con lo studio continuo e costante nel corso degli anni.
Più si studiano brani virtuosi e più si sarà abituati a leggerne e impararne di nuovi; questo perché i principali elementi del virtuosismo sono scale e arpeggi.
In generale, dunque, per l'esecuzione di brani virtuosi è importante:

  • innanzitutto, una buona conoscenza e padronanza del solfeggio e della suddivisione ritmica;
  • essere molto precisi ritmicamente;
  • per gli strumenti a fiato, sviluppare il doppio e il triplo staccato (vedere i post a riguardo);
  • suonare bene allo stesso modo in tutto il registro;
  • suonare bene allo stesso modo in tutte le dinamiche senza apportare cambi di tempo;
  • suonare bene allo stesso modo sia legato che staccato e relative varianti (legato-staccato, legato con lieve accentazione, staccato con puntino ecc.).
In generale, non ho aggiunto elementi nuovi rispetto ad altri post riguardanti l'esecuzione; per sintetizzare, è importante aver sviluppato una buona tecnica di base.
E' bene tener presente che se nell'esecuzione di brani lenti ci sono dei problemi, questi non scompariranno per magia anche in quelli veloci.
Questo perché si può essere bravi tecnicamente senza essere necessariamente dei virtuosi, ma non si può essere virtuosi se non si è bravi tecnicamente (questo concetto è spiegato approfonditamente nel post "differenze tra tecnica e virtuosismo").

Il "trucco" per impostare bene un brano virtuoso è l'esecuzione lenta e ripetuta. E' importante considerare che questo tipo di brani non si preparano ed eseguono da un giorno all'altro, ma sono il frutto di innumerevoli ore di lavoro. Infatti, non esiste virtuoso che non suoni a memoria, perché lo studio assiduo porta alla completa assimilazione di ogni piccolo particolare del brano. Alcuni grandi virtuosi affermano addirittura di non suonare mai all'effettiva velocità durante lo studio, ma sempre più lentamente.
Inoltre, in questo modo si acquisisce anche molta sicurezza e consapevolezza e si riduce il rischio di errori.

Il virtuosismo è il dolce frutto della pazienza, della cura e del lavoro.con i quali esercitiamo il nostro nobile mestiere che dovrebbe essere anche la nostra passione.
Ritengo che il confine tra "mestiere" e "passione" consista di come ognuno stabilisca se la musica, e, nel caso di questo post, il virtuosismo, sia un mezzo o un fine: se è un fine, allora si parla di mestiere; se è un mezzo, di passione. 

  

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