Invece così scontato non è, perché un musicista dovrebbe concepire e lavorare all'esecuzione proprio in funzione del pubblico.
Per "pubblico" non bisogna necessariamente pensare ad una sala di teatro piena; "pubblico" è anche la famiglia, un amico, un collega ecc.: insomma: chiunque che ascolti ciò che si sta eseguendo.
Credo, tuttavia, che in musica sia opportuno identificare almeno due tipologie di pubblico:
- quello costituito dai musicisti;
- quello costituito dai non musicisti.
Per fortuna questa categoria non è che una minoranza in confronto alla seconda categoria.
Come disse Marco Pierobon in una masterclass, una volta dimostrate le proprie capacità ai colleghi, è anche importante raccontare una storia al resto del pubblico che se ne importa altamente del doppio e triplo staccato.
Chi non suona alcuno strumento e paga per un concerto, si aspetta di ascoltare della musica che racconti qualcosa, che faccia vivere e provare delle emozioni, che sia avvincente; sicuramente vorrà anche che sia precisa e senza errori, ma non vorrà nemmeno un'infinità di note che portano da nessuna parte e che pertanto risultino noiose.
Il musicista, o il gruppo di musicisti, attraverso lo studio, la preparazione, la contestualizzazione e un'adeguata comprensione della musica da eseguire può giocare con le aspettative del pubblico, rispettandole o eludendole.
Un grande compositore del passato, Gioachino Rossini (per fare solo un nome), nelle sue opere era bravissimo a giocare con le aspettative del pubblico, riscuotendo un consenso unanime ed internazionale che vive tutt'oggi.
E' davvero importante concepire lo studio della musica in funzione del pubblico, perché altrimenti si rischia si suonare solo e soltanto per se stessi; così come è importante il rispetto per chi ascolta.
Studiare a casa da soli ed esibirsi dinanzi ad un pubblico sono due situazioni completamente diverse; per "abituarsi" al pubblico molti consigliano di immaginarlo, di suonare con un microfono, oppure di registrarsi; però è altrettanto utile per familiari o amici. Sono ottimi espedienti che aiutano a controllare e gestire la tensione.
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