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martedì 13 ottobre 2015

L'esecuzione musicale.

Questo post ha come scopo l'introduzione e la presentazione dell'argomento principale dell'intero blog: l'esecuzione musicale.Il fine di tutti gli altri post, passati e futuri, è sempre quello di dare un concreto contributo affinché possa migliorare l'esecuzione.
Passerò quindi ora a fornire un quadro generale.
L'esecuzione musicale è tutto per un musicista: egli studia, ricerca, scopre, dubita, confronta e così via proprio per migliorarsi, ottenere il massimo e soddisfare se stesso e il pubblico nel momento in cui gli è permesso di esprimersi.

L'esecuzione, sia da solista che in gruppo, sia da dilettante che da professionista, sia elaborata che semplice, è l'espressione di se stessi, e come tale non mente; si potrebbe definire specchio dell'anima.
Nell'esecuzione musicale, infatti, confluiscono, direttamente o meno, consapevolmente o non, tantissimi aspetti della vita della persona che sta suonando; molti dipendono dal percorso di studi che si è svolto, altri dalla crescita della persona in quanto tale mentre altri fanno parte del proprio modo di essere.
Chi sa ben ascoltare coglie queste sfumature e sa distinguere l'esecuzione di una persona da quella di un robot: e di robot oggi ce ne sono davvero tanti, forse troppi (tra i quali molti nomi celebri).
Ad esempio, un buon pianista, anche nel virtuosismo, fa "recitare" il pianoforte e racconta una storia avvincendo il pubblico; un fenomeno da baraccone suonerà un'infinità di note, dimostrerà le sue capacità circensi ma avrà forse gli stessi apprezzamenti del primo (se non di più) perché oggi la musica si misura soprattutto in NNPS (Numero di Note Per Secondo).

Lo sviluppo musicale coincide, quindi, con lo sviluppo della persona.
"Tu sei un prodotto della musica che suoni e della qualità con la quale la suoni" diceva Arnold Jacobs; e non a caso è la prima frase del libro "Also sprach A. J."

Questi aspetti dell'esecuzione musicali riguardanti la persona sono perlopiù trascurati dalla moderna didattica eppure, a mio parare, sono la base, l'asse portante sui quali si può pensare di costruire dei buoni prodotti musicali.
Approfondirò, adeguatamente e a suo tempo, tutto ciò concerne la didattica evidenziandone pregi e difetti.

Tornando all'argomento principale, l'esecuzione è, per fare un paragone gastronomico, come la preparazione di un piatto: in essa ci si può mettere solo ciò che si ha a disposizione; ma è l'elaborazione sapiente degli ingredienti che permette di valorizzarne e sfumarne nella maniera più opportuna i sapori creando un gran piatto.
Scopo del musicista è, quindi, arricchire la dispensa, saper padroneggiare e sfruttare al massimo il materiale che man mano si aggiunge ma anche, naturalmente, imparare "nuovi piatti"; il tutto ricordando sempre lo scopo: la preparazione di buoni prodotti musicali.

In questo post introduttivo ho piantato una gran varietà di semi; scopo dei successivi sarà esaminare una ad una le varie piante.
In pratica, ho esposto concetti senza analizzarli e discuterli con le opportune argomentazioni; questo per garantire una trattazione ordinata e comprensibile data la complessità e le sfaccettature dell'argomento di partenza.

Come si può vedere dalle etichette, ho già trattato alcuni argomenti che riguardano l'esecuzione; con questo post sono ora opportunamente contestualizzati.














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