I programmi di notazione digitale sono il mezzo moderno usati per comporre, arrangiare, trascrivere ecc.
I più usati sono Finale e Sibelius, che sono a pagamento; su Internet vi è anche MuseScore, che è gratuito: però naturalmente non regge il paragone con gli altri citati.
Parlo di questo argomento nel blog perché oggi quasi tutti disponiamo di un computer o di un tablet e perché ogni musicista, a mio parere, dovrebbe avere un minimo di competenza musicale tale da permettergli di sfruttare alcune funzioni dei programmi di notazione.
Questi possono rappresentare una valida alternativa a chi non dispone di un pianoforte dato che si possono scrivere gli esercizi da eseguire poi con l'imboccatura, come scale, arpeggi, flessibilità ecc.
Questo perché, scrivendo l'esercizio, si crea un file audio che poi viene eseguito dal programma stesso.
Il grande vantaggio è rappresentato dal fatto che può essere modificata la velocità di esecuzione in base alle proprie esigenze, mentre con un cd bisogna necessariamente adeguarsi.
Inoltre si possono provare diverse soluzioni: per esempio si può usare il pianoforte, gli strumenti ad arco, le percussioni, strumenti etnici e così via.
In base ai propri gusti si può rendere l'esercizio molto più musicale, creando nuovi stimoli: anche la flessibilità, per esempio, può divenire un'esecuzione vera e proprio.
In un certo senso, è come se si disponesse di un'orchestra intercambiabile privata a casa pronta ad eseguire ciò che le viene chiesto.
Ad oggi, la notazione digitale viene insegnata a tutti coloro che frequentano i corsi di Primo Livello al Conservatorio; nel corso, naturalmente, vengono esposte molte più nozioni di quanto necessario per lo studio individuale. Questo è sicuramente un bene, perché oggi più competenze si acquisiscono, e più si hanno concrete possibilità di sfruttarle al momento opportuno per qualsiasi evenienza.
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