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sabato 26 settembre 2015

Impostazione e scopo del blog

Chi ha letto un buon numero di post saprà ormai che gli argomenti da me trattati, oltre a descrivere i vari aspetti musicali, vengono considerati ed esaminati anche dal punto di vista pratico, sociale, culturale, scolastico e, purtroppo indirettamente, anche politico.
Politico perché sono le scelte dall'alto ad influenzare tutto il resto.
Questa scelta è stata determinata essenzialmente da due motivi:
  • in primo luogo, essendo ancora uno studente che studia da poco (circa quattro anni) e che ha ancora tantissimo da apprendere (anche se in musica non si finisce mai di imparare), non ho la pretesa di essere perfettamente esauriente e preciso nella descrizione dei vari argomenti. Lo scopo del mio blog è di descrivere cosa c'è, a grandi linee, dietro le grandi esecuzioni dei grandi musicisti (anche se in pochissimi lo dicono celandosi dietro al "talento". Almeno per me non è così: in musica l'1 % è effettivamente talento, il 9% studio e il 90% volontà di imparare e mettersi in gioco) e di invitare gli utenti a fare delle riflessioni. Come ho spesse volte detto, ci sono persone molto più qualificate di me che, se volessero, potrebbero dare un contributo ben maggiore del sottoscritto ma che evidentemente non hanno interesse a farlo;
  • in secondo luogo, è mia volontà contestualizzare il contesto musicale italiano attraverso la trattazione degli argomenti - confrontati con i relativi pregiudizi e sciocchezze riportati puntualmente poiché ancora pronunciate con fierezza e orgoglio da una schiera di docenti di conservatorio ignoranti, incompetenti e che non ne vogliono sapere di aggiornarsi - perché, tramite essi e la mia personale esperienza, si evince che il sistema scolastico italiano non ha ancora smaltito il processo innovativo che, a detta dei "riformatori" (ingegneri, architetti e avvocati!!!), dovrebbe portarlo agli standard europei, americani e, aggiungerei, orientali. Il resto del mondo musicale, a mio parere, è nel 2015; l'Italia, sul versante strumentale sta ancora al 1700 e non vedo questa volontà di progredire perché, in certo senso, si va avanti "di rendita" affermando che siamo stati - una volta ma tanto, tantissimo tempo fa ma ora non più - il centro del mondo musicale.
Queste considerazioni andavano svolte, teoricamente e cronologicamente, prima di iniziare la trattazione dei vari argomenti.
Ma allora le intenzioni erano diverse e studiando e approfondendo gli argomenti prima della pubblicazione sono sorte in me una nuova linea guida e nuove motivazioni che il lettore farà meglio a conoscere in modo da non ritenere fastidiosa e pedantesca - o almeno me lo auguro! - la mia personale lotta alla "finta" ignoranza.
"Finta" perché c'è chi effettivamente non sa e chi invece sa e finge di non sapere rallentando lo sviluppo dei musicisti se questi non sottostanno a determinate condizioni.
Voglio invitare alla riflessione perché questa seconda categoria è quella veramente da temere e da stare bene attenta nel mondo musicale italiano
Questo è un argomento troppo scomodo e non entrerò nei particolari; comunque non è necessario perché tutti i musicisti vivono questa situazione ogni giorno per un motivo o per un altro.

Rinnovo pertanto l'invito iniziale:

Buona lettura e... Let's play Trombone!
    

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