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giovedì 20 agosto 2015

Il pianoforte nello studio del trombone (e degli altri ottoni)

Disporre di un pianoforte, o di una tastiera elettrica, può essere assai utile nello studio giornaliero del trombone e, a mio parere, di qualunque altro strumento, a fiato e non.
Questo perché, se ad esso si aggiungono una buona preparazione teorica e armonica, permette di diversificare lo studio in modo da non fare sempre gli stessi esercizi.
Naturalmente, in questo post andrò ad analizzare esclusivamente ciò che può concernere il trombone e gli altri strumenti della famiglia degli ottoni, non potendo trattare con la dovuta accuratezza degli altri strumenti.

Il pianoforte è utile per:
  • lavorare con l'imboccatura. Ogni giorno, prima di studiare, è bene suonare 10/15 minuti con l'imboccatura; si possono suonare delle semplici melodie, canzoni che piacciono, la prima cosa che passa per la mente e, ovviamente, molti tipi diversi di scale e arpeggi (per alcuni esempi vedere il post dedicato), magari un tipo al giorno ma in tutte le tonalità. Per esempio, si può iniziare il primo giorno con le scale Maggiori con i relativi arpeggi, il secondo con le Minori Naturali con arpeggi, il terzo con le Minori Armoniche e così via. Suonarle con l'imboccatura, oltre che con lo strumento, permette di memorizzarle anche nel cervello. Familiarizzare con tanti tipi di scale e arpeggi è utile per suonare, con meno problemi, molta musica di genere e periodi diversissimi tra loro; 
  • non lavorare sempre e solo con lo strumento. Quando si studia un brano, uno studio, un concerto ecc. non è produttivo suonare sempre con lo strumento, perché ci si stanca inutilmente e più in fretta. Se si hanno problemi con dei passaggi, o con alcuni intervalli, si possono suonare al pianoforte e contemporaneamente con l'imboccatura: questo rilassa le labbra permettendo comunque al cervello di lavorare e memorizzare;
  • per lo studio del jazz. Tratterò molto più avanti del jazz perché ancora non ho le dovute conoscenze avendo svolto, ad oggi, poche lezioni. Posso solo dire che il pianoforte è importante per lo studio del jazz perché permette di esaminare e comprendere le armonie; 
  • migliorare l'agilità delle dita a chi suona uno strumento a macchina. Sembra un po' fuori contesto, però ci sono effettivamente dei benefici anche in questo senso. Nel mio caso  ho notato che quando studiavo il pianoforte e occasionalmente suonavo l'Euphonium, avevo più agilità. Comunque, per avere una conferma, ho chiesto ad alcuni docenti di Sax (che avevano Pianoforte Complementare tanti anni fa al Previgente Ordinamento) e hanno confermato la mia affermazione.
In ogni caso c'è un'alternativa per chi non dispone di un pianoforte a casa, ed è costituita dalla notazione digitale, che tratterò nel prossimo post.

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