L'argomento di questo post può sembrare superfluo se si presuppone che lo leggano solo musicisti di un certo livello che hanno già un'esperienza lunga e considerevole nel campo della musica.
Ma siccome io mi rivolgo a musicisti di tutte le età (quindi anche a ragazzi), allora la mia esperienza mi dice che non è poi così superfluo spenderci due parole.
Quello del musicista, secondo me, è un mestiere privilegiato perché, se ti tolgono le trasferte, non richiede un particolare sforzo fisico ma "solo" (si fa per dire!) innumerevoli ore passate ad esercitarsi per sviluppare le proprie capacità e competenze.
Quando poi ci si siede e si esercita la professione, lo scopo del musicista è di regalare emozioni alle persone che hanno speso dei soldi per comprare un biglietto e sedersi, che magari hanno passato una dura giornata in un cantiere o in un ufficio e non chiedono altro che trascorrere dei bei momenti con la propria famiglia e fare un bel viaggio in compagnia della musica.
A tal fine, quindi, sono importanti tutti i dettagli, e certamente anche l'abbigliamento fa parte di questi.
Sempre secondo la mia opinione, un concerto non va solo ascoltato, ma va anche vissuto e quindi assume una certa importanza anche la componente visiva.
In generale, purtroppo, non tutte le realtà musicali mantengono il passo, almeno su questo punto, con lo standard offerto dai grandi teatri.
Non appena si ha a che fare con orchestre "piccole" se ne vedono di tutte i colori, sia tra gli uomini che tra le donne.
Non intendo scendere nei particolari perché poi rischio facilmente di incappare in inutili polemiche.
Però, per dirne un paio, è sicuramente di pessimo gusto (e brutto da vedersi) indossare la cravatta con l'ultimo bottone della camicia aperto (si può capire il caldo, ma i concerti si tengono principalmente di sera e durano al massimo un paio d'ore!) oppure arrotolare le maniche della stessa.
Queste cose succedono, ripeto, principalmente in realtà piccole ma è comunque grave perché l'eleganza è una componente essenziale della nostra attività.
E' come se un corpo di ballo si presentasse in una sala di teatro con addosso le tute per la palestra!
Una realtà piccola è comunque una realtà, ha comunque la sua importanza perché è qui che generalmente un orchestrale muove i suoi primi passi della propria carriera.
Il problema principale sta nel fatto che queste cose non vengono più insegnate e trasmesse ai giovani, i quali non appena si affacciano in una realtà seria prendono dei veri treni in faccia.
Per fare un piccolo paragone tra l'Italia e l'estero, quando in un nostro Conservatorio si fa un esame di musica da camera di solito si va vestiti casual; all'estero, invece, esigono l'abbigliamento da concerto (completo nero, camicia e cravatta) perché per loro sono dei veri e propri concerti.
Sono queste piccole cose che fanno capire perché qui stiamo ancora nel 1700 mentre dalle altre parti corrono; ma se in singolo non si pone mai dei cambiamenti e dei miglioramenti, allora il collettivo sarà sempre e comunque arenato.
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